La mia strada fino a qui

Settembre 1983

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Bet Grave
view post Posted on 22/12/2011, 10:08




1983.
I Metallica pubblicavano il loro primo disco, Kill 'Em All.
Ronald Reagan in un suo discorso annunciava l'avvio della SDI (la Strategic Defense Initiative).
Io, scoprivo la caccia.

Non avrei mai immaginato che al mondo potessero esistere cose simili, mai..
Come se gli incubi peggiori si fossero materializzati nella realtà.
Ricordo di non aver lasciato il mio appartamento di Carson City per circa quattro giorni, tant'è che le stanze avevano iniziato a puzzare di chiuso e la mia stessa igiene personale lasciava a desiderare.
Non ho vergogna nel dire che il mio primo “incontro con un demone” mi segnò a tal punto da rischiare di farmi impazzire. Pochi sono i cacciatori che ammettono di aver paura, di provare terrore ogni volta che stanno per addormentarsi consapevoli che qualcosa nel sonno potrebbe coglierli per farli fuori senza dare loro la possibilità di reagire.
Se raccontassi quello che c'è là fuori, nascosto nel buio, la gente mi crederebbe pazzo. O peggio: fingerebbe di non prestare ascolto a quello che dico.

Io sono venuto a conoscenza della caccia per caso.
E ci ho quasi rimesso la vita.
Frigo vuoto e una gran fame che rischiava di divorarmi mi costrinsero a uscire di casa. La frescura della notte già pungeva ma lo spilorcio proprietario del supermarket non si era ancora deciso ad accendere i riscaldamenti. Detestavo quel grassone dalle mani sempre unte; c'era da scommettere che importunava le giovani commesse visto che i volti alla cassa cambiavano si e no ogni tre settimane. Ma quello era l'unico supermarket nelle vicinanze; se non mi fossi fatto vincere dalla pigrizia e fossi arrivato in centro, forse non sarebbe accaduto nulla alla mia vita. Maledetto me.....
Mi ero preso un paio di birre e una pizza surgelata. La mia cena preferita; anzi, l'unica che sapevo “cucinare”. Mia madre mi avrebbe fatto di certo delle storie vedendomi ridotto in quello stato, ma dubitavo che i suoi rimproveri mi sarebbero arrivati. Il cimitero di Carson City era troppo distante da lì....
Mi recai alla cassa e sfoderai uno dei miei migliori sorrisi alla cassiera di turno. Questa doveva avere più o meno diciotto anni, bionda occhi azzurri, una spruzzatina di lentiggini sul naso.
Se non mi fossi fermato a fare l'idiota con lei....

Entrò nel supermarket un uomo. Cinquant'anni, testa rasata, sguardo che non prometteva nulla di buono. E quegli occhi...non dimenticherò mai quegli occhi, mai.
Scuri come la pece, senza vita, senza anima.
Assieme a me nel supermarket c'era un uomo anziano che si reggeva precariamente a un bastone.
Dio, non riesco a scrivere quello che successe in seguito....i ricordi si rifiutano ancora di tornarmi alla mente....
Ho davanti ancora l'immagine di quell'anziano con il proprio bastone conficcato nel petto. Poi le urla della casseria con le lentiggini richiamarono il proprietario grassone del supermarket. L'uomo dagli occhi neri non appena lo vide mosse appena un braccio alzandolo in aria, e in seguito a quel gesto gli occhi del grassone schizzarono fuori dalle orbite per rimbalzare a terra come due palle da ping pong.
Cristo!
L'uomo dagli occhi neri si voltò a guardare me; la giovane cassiera si era sdraiata a terra, quasi avesse il timore che quell'uomo potesse iniziare a sparare quando aveva fatto cose peggiori fino a quel momento.
Lui fissò me; io fissai lui. Un breve istante che restò scolpito nella mia memoria e che porterò fino alla tomba. Nelle sue orbite vidi l'inferno e lessi odio, disperazione e desiderio di farmi fuori. Riflessa in quegli occhi riconobbi la mia fine. L'uomo sollevò ancora il braccio e io mi tenni pronto a morire.
Non si può mai essere certi di come ci comporteremo davanti alla morte, fin quando non arriva quel preciso momento.
Poi....
…...poi l'uomo calvo sputò fumo nero dalla bocca che parve dissolversi sul soffitto.
Lo stupore di quella visione non m'impedì di pensare comunque “merda, sono ancora vivo!”.
Vidi l'uomo che aveva fatto quella carneficina accasciarsi a terra, forse svenuto o addirittura morto.
I mie occhi si spostarono da lui a una figura che sostava sulla porta d'ingresso. Era un prete che reggeva un libro in una mano e un crocefisso nell'altra.
Sentivo la giovane cassiera singhiozzare, e quella fu l'ultima cosa che udii prima di perdere i sensi.
Mi risvegliai qualche ora dopo nel mio appartamento, senza sapere come vi fossi arrivato.

Quella notte cambiò tutto. Nei giorni che restai chiuso nel mio appartamento dormendo un paio di ore a notte e rischiando di rimettere quel poco che mangiavo, pensai spesso alla figura di quel prete.
E sebbene la mia mente lo rifiutasse, sapevo benissimo che ciò che aveva praticato quell'uomo in abito talare in quel misero supermarket era stato un esorcismo.
I mostri erano reali e mi avevano per poco ammazzato.

Era il quarto giorno del mio isolamento dal mondo, quando decisi di andare alla ricerca di quel prete per fargli qualche domanda.
Non sapevo ancora che avrei condannato ad un'esistenza di incubi e terrore non solo me stesso, ma tutta la mia famiglia.

I cacciatori non sono eroi. I cacciatori salvano il culo alle “persone comuni” mentre loro se ne stanno al calduccio sotto le coperte a dormire la notte.
E vivono l'inferno sulla terra...

 
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