La mia strada fino a qui

La setta dei Poeti Estinti

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Angela1993
view post Posted on 30/3/2010, 20:14




Un titolo, un programma. Cos'è la setta dei Poeti Estinti? Chi di voi ha visto L'Attimo Fuggente lo sa. Per chi non l'avesse visto, la Setta dei Poeti Estinti era un piccolo circolo romantico che si ritrovava di nascosto in una grotta, e lì i membri della Setta si dedicavano alla lettura condivisa di poesie, sia proprie sia di altri autori. I Poeti Estinti sono la prima cosa che mi è venuta in mente non appena ho pensato a questa discussione :wub:
L'abbiamo fatto con le canzoni, perchè non farlo con le poesie? Che ne dite di condividere qui tutti i testi che abbiamo amato maggiormente? Possono essere anche vostri ovviamente.
 
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traz
view post Posted on 31/3/2010, 08:19




Ma che bella, bellissima idea :D
Per quello che può valere la mia opinione ci sto, anche se non conosco chissà quante poesie, però leggerle mi piace sempre. ;)
 
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vangelja84
view post Posted on 31/3/2010, 11:02




Trovo anch'io che sia una bellissima idea :)

chi comincia? image image
 
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Angela1993
view post Posted on 31/3/2010, 14:07




Albatros
Spesso, per divertirsi, gli uomini d'equipaggio
Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
Che seguono, indolenti compagni di vïaggio,
Il vascello che va sopra gli abissi amari.

E li hanno appena posti sul ponte della nave
Che, inetti e vergognosi, questi re dell'azzurro
Pietosamente calano le grandi ali bianche,
Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.

Com'è goffo e maldestro, l'alato viaggiatore!
Lui, prima così bello, com'è comico e brutto!
Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
L'altro, arrancando, mima l'infermo che volava!

Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
Che abita la tempesta e ride dell'arciere;
Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,
Per le ali di gigante non riesce a camminare.

(Charles Baudelaire)

Lingua originale
Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseauz des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.

À peine les ont-il déposeés sur le planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.

Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-guele,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!

Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête e se rit de l'archer;
Exilé sul le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.


 
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vangelja84
view post Posted on 31/3/2010, 15:05




Grande Baudelaire, ma io preferisco la versione francese: est tres jolie :)

CREATURA

Esiste una bocca scolpita,
un volto d’angiolo chiaro e ambiguo,
una opulenta creatura pallida
dai denti di perla,
dal passo spedito,
esiste il suo sorriso,
aereo, dubbio, lampante,
come un indicibile evento di luce.

(Vincenzo Cardarelli) :wub:
 
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Angela1993
view post Posted on 1/4/2010, 21:02




La Mia Sera
Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
E', quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Nè io ... che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don ... Don ... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra ...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era ...
sentivo mia madre ... poi nulla ...
sul far della sera.

(Giovanni Pascoli)

L'ultima parte in particolare la trovo bellissima :wub:
 
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mpblack
view post Posted on 2/4/2010, 10:35




Stupenda! :wub: :woot:
 
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Angela1993
view post Posted on 13/4/2010, 20:15




Visto che ho nominato L'Attimo Fuggente, il collegamento a Walt Whitman è automatico:

Oh Capitano! Mio Capitano!
Oh Capitano! Mio Capitano!
il nostro duro viaggio è finito,
la nave ha scapolato ogni tempesta,
il premio che cercavamo ottenuto, il porto è vicino,
sento le campane,
la gente esulta, mentre gli occhi seguono la solida chiglia, il vascello severo e audace:
ma, o cuore,
cuore,
cuore!
gocce rosse di sangue dove sul ponte il mio Capitano giace caduto freddo morto.
O Capitano! Mio Capitano!
alzati a sentire le campane; alzati - per te la bandiera è gettata - per te la tromba suona, per te i fiori, i nastri, le ghirlande -
per te le rive di folla per te urlano, in massa, oscillanti, i volti accesi verso di te;
ecco Capitano!
Padre caro!
Questo mio braccio sotto la nuca!
E' un sogno che sulla tolda sei caduto freddo, morto.
Il mio Capitano non risponde,
esangui e immobili le sue labbra,
non sente il mio braccio, non ha battiti, volontà,
la nave è all'ancora sana e salva,
il viaggio finito, dal duro viaggio la nave vincitrice torna, raggiunta la meta;
esultate rive, suonate campane!
Ma io con passo funebre cammino sul ponte dove il Capitano giace
freddo,
morto

Lingua originale

O Captain my Captain! our fearful trip is done,
The ship has weathered every rack, the prize we sought is won,
The port is near, the bells I hear, the people all exulting,
While follow eyes the steady keel, the vessel grim and daring;
But O heart! heart! heart!
O the bleeding drops of red,
Where on the deck my Captain lies,
Fallen cold and dead.

O Captain! my Captain! rise up and hear the bells;
Rise up--for you the flag is flung for you the bugle trills,
For you bouquets and ribboned wreaths for you the shores a-crowding,
For you they call, the swaying mass, their eager faces turning;
Here Captain! dear father!
This arm beneath your head!
It is some dream that on the deck,
You've fallen cold and dead.

My Captain does not answer, his lips are pale and still;
My father does not feel my arm, he has no pulse nor will;
The ship is anchored safe and sound, its voyage closed and done;
From fearful trip the victor ship comes in with object won;
Exult O shores, and ring O bells!
But I, with mournful tread,
Walk the deck my Captain lies,
Fallen cold and dead.

Ohimè! Oh Vita!
Ohimè! Oh vita! Per queste domande sempre ricorrenti,
per la folla infinita di infedeli, per le città piene di sciocchi,
per il mio continuo rimproverarmi, ( poiché chi è più sciocco di me e più infedele? )
Per gli occhi invano assetati di luce, per gli oggetti perfidi, per la lotta sempre ritrovata,
per gli scarsi risultati di tutti, per le sordide folle che vedo attorno a me avanzare con fatica,
per gli anni inutili e vuoti di coloro che rimangono, con il resto di me avvinghiato,
La domanda, Ohimè! Così triste, così ricorrente
- Cosa c'è di buono in tutto questo? Ohimè! O vita!

(Risposta) Che tu sei qui - che la vita esiste, e l'identità,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un verso.

Lingua originale
Oh me! Oh life! of the questions of these recurring,
Of the endless trains of the faithless, of cities fill’d with the foolish,
Of myself forever reproaching myself, (for who more foolish than I, and who more faithless?)
Of eyes that vainly crave the light, of the objects mean, of the struggle ever renew’d,
Of the poor results of all, of the plodding and sordid crowds I see around me,
Of the empty and useless years of the rest, with the rest me intertwined,
The question, O me! so sad, recurring—What good amid these, O me, O life?

Answer.
That you are here—that life exists and identity,
That the powerful play goes on, and you may contribute a verse.
 
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Angela1993
view post Posted on 20/5/2010, 21:59




Come Il Vento del Nord Rosso di Fulmini
A primavera, quando
l'acqua dei fiumi deriva nelle gore
e lungo l'orto sacro delle vergini
ai meli cidonii apre il fiore,
a altro fiore assale i tralci della vite
nel buio delle foglie;
in me Eros,
che mai alcuna età mi rasserena,
come il vento del nord rosso di fulmini,
rapido muove: così, torbido
spietato arso di demenza,
custodisce tenace nella mente
tutte le voglie che avevo da ragazzo.

(Ibico)
 
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Angela1993
view post Posted on 24/1/2011, 17:32




Questa poesia l'ho scritta a inizio gennaio. La mia intenzione originaria era di ampliarla, però rileggendola non sono sicura di volerlo fare... ci penserò. Nel frattempo vi propongo quello che ho scritto :)

Separazione Primordiale (La Punizione di Zeus)

Infiniti corpi si stringono l’un l’altro,
le membra tese da una nuova disperazione,
i volti contratti da uno sconosciuto dolore
che mai più cesserà.
Calde e umide labbra intonano
una straziante melodia di gemiti, pianti e sospiri.
Eco infernale in una valle disseminata di corpi.
Coppie di amanti giacciono sulla nuda terra,
serrati in un primo e ultimo abbraccio impetuoso,
uniti nel medesimo fatale furore.


L'ispirazione per questa poesia è il mito conosciuto come Mito dell'Androgino, narrato nel discorso di Aristofane del Simposio di Platone. In particolare, il passo che mi ha folgorata, fin da quando l'ho letto la prima volta, è stato questo:
CITAZIONE
Allora, dopo che l'originaria natura umana fu divisa in due, ciascuna metà, desiderando fortemente l'altra metà che era sua, tendeva a raggiungerla. E gettandosi attorno le braccia e stringendosi forte l'una all'altra, desiderando fortemente di fondersi insieme, morivano di fame e di inattività, perchè ciascuna delle parti non voleva fare nulla separata dall'altra. E quando una metà moriva e l'altra rimaneva in vita, quella cercava un'altra metà e si intrecciava con questa, sia che si imbattesse nella metà di una donna per intero, quella che ora chiamiamo senz'altro donna, sia che si imbattesse nella metà di un uomo. E in questo modo morivano.

E leggendola mi si era presentata nella testa un'immagine chiara, di quelle che restano impresse. Come poesia non è certo un mostro di originalità, però nel scriverla ho cercato di ricreare quella stessa immagine...
Ben accetti commenti, consigli e critiche... :)
 
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Bet Grave
view post Posted on 25/1/2011, 11:48




Angela ma..........sei bravissima!! :wub: :wub: Davvero è ben scritta! Sul serio mi piace tantissimo! E poi anche il tema che hai ripreso non è certo un temino così che s'affronta tutti i giorni!!

Davvero molto elevata sia come linguaggio che come contenuto! Il tuo stile mi piace molto, mi ci identifico perfettamente! :wub: Bella davvero!

Ne hai scritte altre? Perché io ti invito a continuare a farlo c'è davvero del potenziale in te... :)
 
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Angela1993
view post Posted on 25/1/2011, 16:29




Grazie Ale!!!! Sono veramente felice che ti sia piaciuta così tanto! :)
Sì, ne ho scritte un altro paio, e delle altre sono in fase di produzione o ancora vaganti nella testa in attesa di essere buttate su carta... :)
A dir la verità, prima di questi lavori non mi sono mai dedicata "seriamente" alla poesia. E dire che la musa si era svegliata più volte, solo che non l'avevo mai sfruttata nel modo giusto... ^_^

 
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Bet Grave
view post Posted on 25/1/2011, 16:59




La poesia è strana sai Angela? Io tempo fa ne scrivevo parecchie poi mi sono bloccata.....almeno per quanto mi riguarda ho bisogno di una concentrazione e ispirazione particolare, molto di più che con i romanzi.....ma tu, lasciatelo dire, sei sulla buona strada non fermarti!! :)
 
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Angela1993
view post Posted on 25/1/2011, 17:13




Eh! Se non c'è l'ispirazione è sempre dura andare avanti...

CITAZIONE
ma tu, lasciatelo dire, sei sulla buona strada non fermarti!! :)

:wub: :wub:
Grazie Ale! Le tue parole mi fanno veramente felice :wub: :)
 
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Bet Grave
view post Posted on 25/1/2011, 17:18




E non sono gratuite perché davvero mi è piaciuta molto la tua poesia..... :)
 
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15 replies since 30/3/2010, 20:14   1966 views
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